La natura

Situato a 669 metri di altitudine, il paese è situato tra il fiume Aventino e le falde del massiccio della Majella. Per collegare le due sponde del fiume si sono costruiti vari ponti, che sono crollati tranne uno, che viene chiamato Ponte di ferro, costruito con i pezzi di legno che venivano usati nella costruzione delle rotaie. Vario si presenta l'ambiente di Lama dei Peligni: si va dalla zona a minor altitudine in cui prevalgono vasti querceti passando per le ripide balze rocciose abitate tra l'altro da scoiattoli, caprioli e cinghiali, sino ai territori pianeggianti posti in alta quota in cui vegetano ad esempio le Stelle alpine appenniniche.

Il paese è noto anche come "Comune del Camoscio d'Abruzzo" in quanto ospita la prima area faunistica del Camoscio d'Abruzzo della Majella e non è raro l'avvistamento di esemplari di questa particolare specie appenninica.


Museo naturalistico archeologico "Maurizio Locati"

Il museo si suddivide in due sale in cui pannelli, diorami, supporti muldimediali, reperti naturalistici ed archeologici mostrano la storia del territorio.

Una ricostruzione di una grotta della Maiella con le sue pitture rupestri introduce la sezione archeologica, dedicata a Francesco Verlengia. La sezione archeologica espone oggetti dalla Preistoria al Medioevo provenienti da Lama dei Peligni e dai comuni adiacenti: vasi, monete, un corredo funerario con oggetti in ferro e bronzo, delle lapidi funerarie romane di età imperiale ed il calco dell uomo della Maiella di cui l'originale risale a 7000 anni fa e proviene dagli scavi archeologici di Fonterossi.

La sezione naturalistica è dedicata al camoscio d'Abruzzo. Intorno al museo vi è il giardino botanico Michele Tenore che raccoglie circa 500 specie vegetali di cui la maggior parte è endemica dell'Appennino Centrale o esclusive della Maiella.


Giardino botanico "Michele Tenore"

L'oasi floreale è stata riconosciuta Giardino di Interesse Regionale dalla regione Abruzzo con D.G.R. n. 3489 del 23/12/98, ma è stato fondato nel 1995. Il simbolo del centro floreale è il fiordaliso della Maiella ed è stato intitolato a Michele Tenore in quanto per primo identificò questo fiore sulla Maiella.

Il giardino ospita 500 su una superficie di 9000 mq ed è suddiviso in varie sezioni didattiche ed altre sezioni che rappresentano i vari ambienti vegetali della Maiella. Molte specie sono endemiche dell'Appennino Centrale o endemiche della Maiella. Tra le varie ricostruzioni vi è la ricostruzione di un paesaggio agricolo risalente al Neolitico. Molte specie raccolte nel parco sono in rischio di estinzione e perciò sono inserite nel Libro Rosso d'Italia o nella Lista Rossa delle Piante d'Abruzzo.

Su richiesta è possibile organizzare degli incontri e proiezioni inerenti alla natura, percorsi didattici tematici, seminari e corsi teorico-pratici sulla natura. Inoltre il parco raccoglie vari semi per scambiarli con vari altri giardini botanici italiani ed esteri.


Area Faunistica

In prossimità del paese di Lama dei Peligni è possibile visitare L’Area Faunistica del Camoscio d’Abruzzo. L'area che oggi permette lo svolgimento di attività didattiche e scientifiche, offre attraverso un facile percorso, la possibilità a singoli, gruppi e scolaresche di osservare a breve distanza qualche esemplare di questo stupendo ungulato.

All’interno del Museo è anche presente una telecamera che permette, in diretta, una facile visione dell’area attraverso un monitor.